Carnevale: mai come in questo periodo il proverbio semel in anno licet insanire pare adattarsi alla realtà di una città in festa; non solo maschere, ma leccornie dolci che fanno la gioia dei golosi ed anche di chi sarebbe tendenzialmente portato alla lontananza da calorie in eccesso. Impossibile davvero poter resistere alle dolci tentazioni che sotto forma di frittelle, quelle autentiche veneziane, alla crema o zabaione, castagnole o galani sottili, spessi, al forno o fritti nell’olio e cosparsi di un impalpabile, ma strepitoso zucchero a velo, magari leggermente profumato di vaniglia…

La fritola che deteneva lo scettro
dell'arte dolciaria popolare, oltre che nelle case e nelle pasticcerie,
veniva lavorata anche nelle varie calli della città,
perlopiù entro baracche in legno di forma quadrangolare.

Tuttora la città ne insegue i profumi, la festa è nell’aria e
tutti i negozi non si sottraggono a questo rito collettivo
dal sapore di beffa alla Quaresima.
In ogni pasticceria,
ovunque ci si trovi, vassoi colmi di frittelle ammiccano ai
sensi dell’avventore e del passante, che forse, solo se fosse
emulo di un asceta riuscirebbe a passare innanzi senza cedere
alla tentazione di un nanopeccato di gola.
Anche le
frittelle hanno le loro regole, e senza essere filologi del
gusto, noi preferiamo quelle preparate come se ognuna di
esse fosse l’unica esperienza possibile.

Provate quelle con
la crema di Tonolo, sublimi senza discussione, oppure i galani
di Andrea Zanin, o le veneziane di Rosa Salva, e che
dire di quelle di Rizzardini, di Gobbetti oppure quelle di
Didovich, Puppa, Dal Mas, e di Rizzo...insomma, seguirebbe
un elenco di pasticcerie e fornai di Venezia.
La sfida potrebbe
essere legata alla frittella più cattiva ed unta d’olio,
al galano più insipido, con lo zucchero a velo più impiastricciante…
Non dico sia impossibile a trovarsi, ma per
una volta si può affermare che la media qualitativa è elevata,
ed inoltre pochi sanno che le frittelle si posso surgelare
e scaldare poi con il forno a microonde; certo, non
sono come appena fatte, ma sanno mantenere una loro
dignità, in caso di astinenza quaresimale…

E poi ea fritoa
xe sempre ea fritoa…

Frittelle veneziane

Ingredienti per 4 persone:

12 g di lievito di birra

200 g di farina

40 g di uva passa

40 g di pinoli

40 g di cedrini canditi

ca. 350 g di olio di semi

40 g di zucchero semolato

16 g di zucchero a velo

ca. 0,5 cl di grappa o rum


Preparazione: sciogliere in un recipiente concavo il lievito
di birra con poca acqua tiepida e lo zucchero; aggiungere
la grappa e incorporare la farina aggiungendo l'acqua occorrente.
Poi lavorare bene la pasta fino a che non si formino bollicine
di aria alla superficie, quindi coprirla con un tovagliolo
e farla lievitare in un posto caldo.

Quando la pasta sarà almeno raddoppiata, incorporare l'uvetta,
i cedrini tritati e i pinoli, infine friggere in olio caldo
e scolare le frittelle su carta assorbente, sistemarle su
piatto di portata dando la forma di piramide, spolverarle
con zucchero a velo e servirle ancora calde.

di Pasticceria Tonolo,
Dorsoduro 3764

di Fabio Marzari

:venews febbraio 2007

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