E’ il principale teatro lirico di Venezia, e uno tra i più eleganti teatri italiani.
Venne costruito negli anni 1790-92 dalla Nobile Società dell’architetto neoclassico Gianantonio Selva. I tempi di realizzazione furono ridotti ma ciò non smorzò le polemiche dei gruppi contrari al nuovo teatro, i quali, puntarono le loro critiche sulla sua collocazione e sul lievitare oltre ogni dire delle spese rispetto agli iniziali 400.000 ducati previsti.
L’inaugurazione avvenne il 16 maggio 1792 - durante la festa della “Sensa” - con la messa in atto de “I giochi di Agrigento” di Giovanni Paisiello su libretto di conte Alessandro Pepoli.
 

Il teatro subì un traumatico destino: per due volte bruciò e per due volte, proprio come il mitico uccello, risorse dalle sue ceneri.

Il 13 dicembre 1836 venne quasi completamente divorato dalle fiamme, si salvarono solo una parte dell’ingresso e i muri perimetrali. Fu subito ricostruito sul modello dell’originale dagli ingegneri Tommaso e Giovanni Battista Meduna.

Nel corso del XIX secolo fu sede di numerose prime rappresentazioni di opere liriche di grandi autori italiani come Gioachino Rossini ( Tancredi, Sigismondo, Semiramide), Vincenzo Bellini (i Capuleti e i Montecchi, Beatrice di Tenda), Giuseppe Verdi (Ernani, Attila, Rigoletto, La Traviata, Simon Boccanegra).
La prima della Traviata (6 marzo 1853) a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e della scabrosità dell'argomento, si rivelò un sonoro fiasco; ripresa l’anno successivo con l’interpretazione di un cast più valido e retrodatando l'azione di due secoli, riscosse finalmente il meritato successo.
Durante la Repubblica di Manin vi si tennero esclusivamente concerti per raccogliere fondi per la resistenza agli Austriaci.

Il 29 gennaio 1996, ancora una volta, il teatro venne distrutto dal fuoco, sviluppatosi, non senza precise responsabilità, durante alcuni interventi di ristrutturazione e adeguamento. Il teatro è stato riedificato, nello stile del precedente, in circa otto anni.
Durante i lavori, le rappresentazioni dell'ente lirico veneziano hanno avuto luogo al Palafenice, una struttura provvisoria appositamente creata al Tronchetto, e al Teatro Malibran.

Il 14 dicembre 2003 è stato inaugurato alla presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con un concerto diretto da Riccardo Muti, che ha aperto le celebrazioni di una Settimana inaugurale.
Dal 1º gennaio 2004, sempre per festeggiare la riedificazione del famoso teatro, vi si svolge, in contemporanea al Musikverein di Vienna, il Concerto di Capodanno, in cui vengono eseguiti pezzi d'opera lirica, in particolare italiana ma anche straniera.

La Fenice presenta una facciata neoclassica con una vistosa scala che sale dal campo verso un alto pronao a quattro colonne corinzie, coronata da una balaustra. Le due statue nelle nicchie, la Danza e la Musica, sono opere di Giovanni Battista Meduna, così come il fregio centrale con l’emblema della mitica fenice. Anche la facciata sul retro, che prospetta sul rio Santa Maria Zobenigo, venne eretta dal Selva secondo stilemi neoclassici e presenta un bugnato che riveste le cinque arcate del piano terra e tre finestroni con timpano al primo piano.
Gli interni, che erano riccamente decorati con stucchi e dorature di finissimo pregio eseguiti in epoche e da artisti diversi e che andarono tutti perduti nel pauroso incendio del 1996, sono stati ripristinati grazie all’intervento di eccellenti artigiani che hanno ricopiato in modo pressoché perfetto tutti gli antichi decori e arredi.

Il teatro, al di fuori della sua attività istituzionale, è visitabile dal pubblico su appuntamento, un’esperienza veramente unica, che permette di conoscere i molteplici retroscena delle sue sale e dei molti protagonisti che le hanno calcate.

 

Informazioni Utili:
Fest srl Fenice Servizi Teatrali

Indirizzo: San Marco 4387, 30124 Venezia

Orari di visita: 
Tutti i giorni dalle 9:30 alle 18:00

Contatti:
Tel.  +39 041 786672
E-mail: info@festfenice.com
Web: https://www.teatrolafenice.it/

Come arrivare: fermata del vaporetto "S. Marco" o "Santa Maria del Giglio"
 

 

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