A Venezia c'è un altissimo numero di bar, bacari e osterie. Tra i più antichi quelli nei pressi di Rialto, attorno al mercato ortofrutticolo. Altri si affacciano numerosi in via Garibaldi, nel sestiere di Castello e in Strada Nuova.

L'osteria è il principale luogo dove si incontrano gli amici, quelli che i veneziani chiamano i fioi (ragazzi), anche se poi metà di loro sono già nonni. Di solito si prende un'ombreta, ovvero un bicchiere di vino che viene accompagnato da qualche cicheto. Per chi non è pratico delle abitudini veneziane, il cicheto può essere visto come una sorta di stuzzichino, di solito consumato prima di cena tra un buon bicchiere di vino rosso o bianco, o per accompagnare lo spritz, aperitivo tipico veneziano, preparato con aperol, vino bianco e selz.

 

Ma da cosa derivano le parolae cicheto e bacaro?

Cicheto deriva da 'ciccus' che in latino significa 'piccolissima quantità' e bacaro viene fatto derivare da un modo di dire diffuso tra intenditori di vino che asseriscono 'è proprio un vino di bacche', ovvero fatto con acini d'uva di buona qualità e quindi buono, ma si può notare anche la somiglianza della parola con il nome di Bacco, dio del vino e dell'ebbrezza.
Cicheti e bacari vanno a braccetto in quanto il cicheto viene servito nei bacari. Il bàcaro è una sorta di ritrovo per gli amici, si avvicina molto al concetto di osteria come punto di ritrovo in cui si può bere un'ombra chiacchierando e mangiucchiando qualcosa tra risate amichevoli e pacche sulle spalle.
Tradizionalmente non erano dei ritrovi di buona nomea o ben visti dalla gente dabbene, tant'è vero che anche oggi quando si vuol definire un bar molto scarno in quanto a mobilia o pulizia lo si definisce 'bàcaro'. Ma al giorno d'oggi questo luogo di ritrovo ha ripreso il proprio posto nel venetian way of life che tutti i turisti devono sperimentare nella loro visita alla città di Venezia. Quando si parla di bàcaro oggi, spesso ci si riferisce a veri e propri bar fintamente trascurati, o di cui il look molto grezzo è curato nei minimi dettagli per dare l'impressione della tradizionale osteria che si è trasformata in pub frequentatissimo e di voga tra giovani e non.
Ecco quindi che la vecchia trattoria malandata e generalmente vista male perché considerata un ritrovo per alcolizzati, si è rinnovata diventando uno degli elementi caratteristici della città che spesso non offre soltanto cicheti e ombre d'eccellenza, ma anche portate complete di piatti tipici veneziani. I cicheti stessi si sono fatti sempre più stuzzicanti e invitanti, quasi a sostituire un pasto che si consuma in compagnia al banco, o seduti ad un tavolo di legno circondati da un clima accogliente.

 

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