Per la sua incomparabile bellezza e per gli scenari naturali che offre, Venezia ha da sempre costituito una scenografia ambita e privilegiata per i cineasti di tutto il mondo che l’hanno celebrata in tutte le stagioni e attraverso film di generi e spessori diversi, tra luoghi comuni di una città da cartolina e decadenza romantica da psicodramma...

Per gli appassionati della settima arte, ma non solo, la scoperta di Venezia attraverso i luoghi del cinema può rivelarsi un’avventura tanto entusiasmante quanto interminabile, le cui tappe rischiano di essere infinite…
Per questo il nostro itinerario toccherà solo alcuni tra i luoghi più celebri che hanno ispirato i cineasti di tutto il mondo e, sulle tracce dei più noti set cinematografici, vi proponiamo un percorso da fare in una giornata, a piedi e in vaporetto, alla scoperta di una Venezia vista attraverso gli occhi dei registi: un pò eterna, sensuale, a volte decadente o surreale, una città che con il cinema ha da sempre un rapporto elettivo e non solo perché ospita la celebre Mostra d’Arte Cinematografica italiana, inventata dal Conte Volpi, primo festival cinematografico del mondo e anche l’unico fino al dopoguerra.

 

1° tappa: (1 h) Iniziamo il nostro itinerario salendo sul vaporetto numero 1 dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, punto di partenza per percorrere il Canal Grande, arteria principale della città su cui si affacciano i palazzi più belli di Venezia e da cui si possono godere i punti di vista più suggestivi per ammirare i luoghi-simbolo del cinema. Non a caso il Canal Grande ha costituito uno dei principali set cinematografici a cielo aperto dove sono stati girati alcuni tra i film che hanno segnato la storia cinematografica della città.
Lungo il Canal Grande vediamo infatti il grande Alberto Sordi nella divertente commedia italiana di Dino Risi Venezia, la luna e tu (1958). Un Alberto Sordi in versione gondoliere e con tanto di parlata veneziana che trasporta in gondola giovani e avvenenti turiste, suscitando la gelosia della fidanzata la quale, per vendicarsi, si fa corteggiare dal motoscafista Nino Manfredi.

Alla Ca’ d’Oro sono state invece girate alcune riprese del film Giulietta e Romeo di Renato Castellani (1954), mentre nei pressi di Rialto avviene il ritrovamento del cadavere che fa scaturire le vicende di Ombre sul Canal Grande, film del 1951 di Glauco Pellegrini, regista noto anche per i suoi documentari realizzati su Venezia.

Sempre lungo il Canal Grande si affaccia il sinistro Palazzo Pisani, set di A Venezia… un dicembre rosso Shocking (1973), un thriller psicologico di Nicolas Roeg in cui due genitori cercano di superare il dramma della morte della figlia trasferendosi in una cupa e un pò inquietante città lagunare.

Lungo il Canal Grande scorrazzano anche i due protagonisti di Identificazione di una donna, film del 1982 di Michelangelo Antonioni, che finiscono per approdare all’Hotel Gritti, teatro degli spettacolari inseguimenti di un’affascinante Roger Moore in versione 007 veneziano, che ritroviamo alla fine degli anni settanta in Moonraker di Lewis Gilbert.

E’ invece una Venezia malinconica, crepuscolare, avvolta in una nebbia perenne quella che ospita la tormentata storia d’amore tra Florinda Bolkan e Tony Musante nel celebre e indimenticabile Anonimo Veneziano (1970) di Enrico Maria Salerno, cui il ben noto concerto per oboe di Benedetto Marcello fece da colonna sonora. Le scene del film ripercorrono i luoghi-simbolo della città: l’Accademia, dove sono ambientati i flash-back degli amori giovanili dei due protagonisti, il Canal Grande, il bacino San Marco, spettatori silenziosi della struggente storia d'amore tra i due che si dipana tra malinconiche giornate uggiose e scene melodrammatiche.

Nei pressi della chiesa della Salute Steven Spielberg ha girato nel 1989 Indiana Jones e l’ultima crociata, il terzo capitolo della serie, ottenendo il permesso di bloccare la circolazione pedonale per girare alcune scene. La maestosità di questa chiesa fa da sfondo anche all’intervista della scrittrice Susan Sontag sul mistero dell’identità di Zelig nell’omonimo film (1983) di Woody Allen, che rende il suo personale omaggio all'amata città ambientandovi anche un altro suo lavoro, il musical Tutti dicono I love you del 1996, girato tra le calli e il lussuoso Hotel Danieli, in una Venezia fascinosa e un po’ glamour.

2° tappa: (1 h) Scendiamo dal vaporetto in Piazza San Marco, cuore pulsante della città e scenario d’eccellenza di molti celebri film, ricostruita persino nel recente cartone animato di Pascal Morelli Corto Maltese-Una ballata del mare salato (2003).
A Palazzo Ducale sono legate le trasposizioni cinematografiche dell’Otello di Shakespeare, di cui ricordiamo le versioni più famose realizzate da Orson Welles (1952) e Franco Zeffirelli (1986), mentre è una piazza San Marco spettrale e minacciosa quella che fa da sfondo alle efferatezze di un raccapricciante Klaus Kinski, che interpreta Nosferatu a Venezia (1988) nel delirante film di Augusto Caminito.
Incamminandoci verso la riva degli Schiavoni incontriamo il ponte dei Sospiri, altro luogo-simbolo della città nonché teatro del romantico finale di un altro episodio in cui l’agente 007 porta in gondola la sua ultima conquista sotto il ponte dei Sospiri nel film Dalla Russia con amore (ma questa volta ad interpretarlo c’e un fascinoso Sean Connery!).

3° tappa: (1 h 30’) Dopo questa tappa in Piazza San Marco riprendiamo il vaporetto e facciamo una puntatina nella vicina isola della Giudecca, sede nel 1943 degli stabilimenti cinematografici del regime. Qui nel 1983 il veneziano Tinto Brass ha ambientato il suo celebre film erotico La chiave, ispirato all'omonimo romanzo di Tanizaki, ricreando in laguna, davanti alla chiesa del Redentore, una Venezia degli anni trenta con tanto di neve finta.
Da qui possiamo passeggiare fino alla fine della fondamenta della Giudecca da cui è possibile scorgere la vicina isola di San Giorgio, teatro di alcune inquadrature di La Morte a Venezia, storico film di Luchino Visconti di cui riparleremo alla prossima tappa.
Davanti all’isola di San Giorgio, in una zona di Venezia che oggi non esiste più, è ambientato anche Il canale degli angeli (1934), unico film di Francesco Pasinetti, documentarista veneziano, cui la città ha intitolato l'omonima videoteca.
Nell'isola di San Giorgio, più precisamente nel silenzio del monastero benedettino che si trova nell'isola e nella quiete del suo magnifico chiostro, è stato recentemente ambientato anche l'ultimo film di Saverio Costanzo, in concorso al Festival di Berlino: In Memoria di Me (2007), racconto di un percorso esistenziale tutto interiore alla ricerca della spiritualità.

Arrivati fin qui potrete fare una sosta nel ristorante da Cip's e, se il tempo lo consente, godervi una pizza (più economica di un vero e proprio pranzo) seduti nel più bel plateatico di Venezia, dal quale si ha una splendida vista su San Giorgio e sulla laguna davanti a San Marco.

4° tappa: (1 h) Dopo questa pausa riprendiamo il nostro itinerario nei luoghi del cinema salendo su un vaporetto che ci riporta in Piazza San Marco, da dove ci spostiamo al vicino Teatro La Fenice, ricostruito com’era dopo l’incendio del 1996 che l’aveva completamente distrutto e da poco restituito alla città.
Dopo la riapertura ogni giorno è possibile effettuare visite guidate all’interno del teatro, organizzate da FestFenice, società di servizi teatrali della Fenice.
Anche se il teatro è stato completamente rinnovato, guardando il palcoscenico, le logge e lo scalone non potrete non rivivere le scene iniziali del fortunato film di Visconti, Senso (1954), che si apre sulle note del Trovatore di Verdi.

5° tappa: (2 h)  Dopo la visita del teatro il nostro percorso non può che concludersi al Lido, luogo-simbolo del cinema per eccellenza, non soltanto perché qui si svolge la più importante Mostra d’Arte cinematografica d’Italia, ma perché in quest’atmosfera chic, tra architetture liberty e spiagge di velluto, potete passeggiare fino ad arrivare al lussuoso Hotel Des Bains dove Luchino Visconti ha girato alcune scene del suo celebre film La morte a Venezia (1971). Liberamente ispirato all’omonimo capolavoro di Thomas Mann, avvolto nelle atmosfere crepuscolari e proustiane del Lido, il film racconta l’ossessione romantica di un Dirk Bogarde nei panni dell’anziano musicista malato infatuatosi della bellezza androgina di un giovane ragazzo. Sullo sfondo dei salotti e delle terrazze del Des Bains, si intravede una Venezia altrettanto dolente e decadente, la cui agonia per la peste che infuria si confonde con l’agonia che condurrà il protagonista alla morte.

A questa città decadente che fa da sfondo a crisi esistenziali e drammi amorosi si contrappongono invece le scene del recente film di Soldini, Pane e tulipani (2000) che ritrae luoghi meno conosciuti di una Venezia minore, divertente e un pò fiabesca, nella quale si riflettono la gioia di vivere di una solare Licia Miglietta e dei suoi abitanti.

A questo punto potete riprendere un battello e lasciarvi alle spalle le rive del Lido, magari godendovi un bellissimo tramonto in laguna dal vaporetto che vi riporterà a Venezia...

 

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