Palazzo Ducale – Sala dello Scrutinio 

 

Arriva a Venezia, per la prima volta in Italia, la prestigiosa e celebre mostra dedicata alle gemme e ai gioielli indiani, dal XVI al XX secolo, appartenenti alla Collezione Al Thani. 

 

Oltre 270 oggetti esposti a Palazzo Ducale ci raccontano cinquecento anni di storia dell’arte orafa legata, per origine o ispirazione, al subcontinente indiano. 

 

Gemme splendenti, pietre preziose, antichi e leggendari gioielli, accanto a creazioni contemporanee ci conducono in un viaggio attraverso cinque secoli di pura bellezza e indiscussa maestria artigiana, specchio della gloriosa tradizione indiana: dai discendenti di Gengis Khan e Tamerlano ai grandi maharaja che, nel XX secolo, commissionarono alle celebri maison europee gioielli d’inarrivabile bellezza e straordinaria modernità. 

 

Fin dall’antichità l’India è stata una terra ricca di pietre preziose e patria di una tradizione orafa di estrema raffinatezza. 

 

Qui gemme e gioielli sono parte integrante dell’abbigliamento e dello stile di vita quotidiano. L’impareggiabile qualità dei diamanti di Golconda, gli spinelli – pietre preziose simili a rubini – del Badakhshan, le spettacolari tonalità degli zaffiri del Kashmir resero celebre l’Asia meridionale, dove confluivano anche i rubini di Ceylon (l’attuale Sri Lanka) e della Birmania (l’attuale Myanmar), e le perle del Golfo persico. Così quando i Moghul assursero al potere, nel XVI secolo, i loro maestri gioiellieri elevarono l’oreficeria a vera e propria forma d’arte. 

 

Promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, nella cornice suggestiva di Palazzo Ducale, la mostra Tesori dei Moghul e dei maharaja: la Collezione Al Thani offre l’opportunità al pubblico italiano di ammirare per la prima volta quasi trecento pezzi provenienti dalla preziosa collezione creata da Sua Altezza lo sceicco Hamad bin Abdullah Al Thani, membro della famiglia reale del Qatar. 

 

In India, i gioielli rappresentano qualcosa di più di un semplice ornamento. Ogni gemma ha un suo significato particolare nell’ordine cosmico o le viene attribuito un carattere propiziatorio. Nella cultura popolare, alcuni tipi di gioielli riflettono il rango, la casta, la terra d’origine, lo stato civile o la ricchezza di chi li indossa. Metalli e gemme preziose, del resto, venivano utilizzati anche nell’arredamento degli ambienti di corte, nella confezione degli abiti cerimoniali, delle armi e del mobilio. 

 

La mostra di Venezia rappresenta un incredibile viaggio nell’universo dell’oreficeria indiana dal XVI secolo ai nostri giorni. Il percorso è scandito da alcune pietre miliari di un’arte che non ha mai smesso di colpire e affascinare lo spirito occidentale, alimentando un immaginario popolato da sovrani e divinità ricoperte di gioielli. Curata da Amin Jaffer, conservatore capo della collezione Al Thani e da Gian Carlo Calza, insigne studioso di arte dell’Estremo Oriente, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, la mostra condurrà il pubblico alla conoscenza di leggendari gioielli indiani e diamanti carichi di storia, espressione di un gusto artistico raffinato e di un perfetto dominio della tecnica. 

 

Il punto di partenza storico della mostra è lo stile di corte dei Moghul (1526-1858) la dinastia timuride fondata all’indomani della conquista di gran parte dell’India settentrionale per mano di Babur (1526). La corte Moghul divenne da subito l’epicentro di uno stile peculiare, destinato a diffondersi in tutta l’India. In particolare è ai regni del quarto e del quinto imperatore Moghul che si deve la cosiddetta età dell’oro, durante la quale i gioiellieri crearono opere meravigliose che con gemme di qualità eccezionale fondevano arte e cultura d’Oriente e Occidente. 

 

Con il declino del regno, seguito da un periodo d’instabilità politica e dal colonialismo britannico di metà del Settecento, la committenza dell’alta gioielleria passò ai governanti degli Stati sorti sulle ceneri dell’impero Moghul: fossero essi maharaja, nawab o nizam. Ricchi e dai gusti sempre più occidentalizzati, furono loro a commissionare lavori a rinomate maison europee, prima fra tutte Cartier. È così che instillarono nuova vita nella gioielleria: antiche gemme montate in composizioni moderne e la creazione di un nuovo stile, frutto dell’incontro tra le tradizioni indiane e la cultura orafa dell’Occidente.

 

La mostra è visitabile dalle 8.30 alle 17.00
 

Biglietto intero:  20,00 euro 

Biglietto ridotto: 13,00 euro 

Ragazzi da 6 a 14 anni Studenti dai 15 ai 25 anni Accompagnatori (max. 2) di gruppi di almeno 15 ragazzi o studenti Visitatori oltre 65 anni Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) Titolari di Carta Rolling Venice Titolari di ISIC – International Student Identity Card 

 

Entrata gratuita * Residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M. Bambini da 0 a 5 anni Portatori di handicap con accompagnatore Guide turistiche abilitate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione) Docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo Volontari del Sevizio Civile partner ordinari MUVE possessori MUVE Friend Card Possessori di The Cultivist card (più tre accompagnatori) Soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani” Possessori di Art Pass Venice Foundation. Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni). Offerta Scuola: 5,50 euro a persona (valida nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.

 

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