Il Museo d'Arte Orientale, ha sede nell'antico palazzo barocco della famiglia Pesaro a San Stae, lungo il Canal Grande e ospita una delle maggiori collezioni europee di arte giapponese del periodo Edo (1615-1868) raccolta alla fine dell'Ottocento da Enrico di Borbone durante un suo viaggio in Asia. I circa 36.000 oggetti d'arte orientale presenti oggi nel museo furono raccolti dal principe Enrico di Borbone, conte di Bardi, nel corso dei suoi viaggi in Estremo Oriente, tra il 1887 ed il 1889. Inaugurato nel 1929 e arricchitosi negli anni, il museo comprende anche sezioni dedicate alla Cina e all'Indonesia: espone porcellane, giade, lacche (come le famose lacche urushi), stoffe e un'importante raccolta di armi del XII-XIX secolo.

 

Museo d’Arte Orientale di Venezia è una delle maggiori raccolte d’arte giapponese del periodo Edo (1603-1868) esistenti in Europa. E’ collocato dal 1928 al terzo piano di Ca’ Pesaro per una convenzione tra lo Stato, proprietario della raccolta, e il Comune di Venezia, proprietario dell’immobile. La raccolta  si  deve al principe Enrico di Borbone conte di Bardi. Dal 1887 al 1889, durante un lungo “viaggio intorno al mondo” compiuto con  la moglie, Adelgonda di Braganza e un ristretto seguito, egli visitò l’Asia sud orientale, la Cina, trascorse un lungo periodo in Indonesia e circa nove mesi in Giappone  acquistando oltre trentamila pezzi. Al suo ritorno a Venezia  Enrico di Borbone sistemò la collezione  a  Palazzo Vendramin Calergi, di cui egli occupava, nei suoi soggiorni a Venezia, il mezzanino del primo piano, ospite della nonna, Carolina di Berry. Alla morte del principe, nel 1906, dopo alterne vicende, la raccolta passò nelle mani dell’antiquario viennese Trau che ne iniziò la vendita. A conclusione della prima guerra mondiale il patrimonio viene riconosciuto al governo italiano in conto riparazione danni di guerra.

Nel 1925 Stato e Comune stipularono una Convenzione per sistemare a Ca’ Pesaro il museo.

A Nino Barbantini toccò il non facile compito di sistemare una raccolta eterogenea di arte orientale prevalentemente  giapponese, moderna, in una dimora storica veneziana con stucchi e affreschi.

In tre anni Barbantini provvide al trasferimento della raccolta da Palazzo Vendramin Calergi, all’adattamento della sede ed all’allestimento del museo di cui fu direttore fino al 1950.

Il 3 maggio 1928 si inaugurò il museo: esposizione d’arte  giapponese del Periodo Edo (1603-1868) con una sezione cinese e una indonesiana.

L’allestimento di Nino Barbantini è ancora pienamente riconoscibile nonostante l’esposizione sia stata  rimaneggiata  nel corso di  diversi interventi di manutenzione, per ricavare nuovi spazi  di deposito e lavoro.

Nelle 7 sale dedicate al Giappone si ammirano armi e armature da parata appartenute ai signori feudali del Periodo Edo, selle e staffe in lacca pure da parata, una rara portantina per dama, dipinti su carta e seta, abiti in seta dai preziosi ricami. Ben  due sale sono dedicate a oggetti in lacca provenienti da corredi di nozze delle figlie  di ricchi commercianti e signori feudali realizzati con la tecnica del makie, la lacca dorata impiegando polvere e lamine d’oro. Gli  strumenti musicali  sono eccellenti pezzi artistici usati per l’esecuzione dei principali generi di musica tradizionale giapponese. I pezzi appartengono prevalentemente al Periodo Edo (dal nome della capitale, Edo, l’odierna Tokyo) o Tokugawa, dal nome della casata shogunale che resse le sorti del paese per oltre duecentocinquant’anni garantendo all’arcipelago un periodo di relativa pace caratterizzato da un quasi completo isolamento, ma non mancano opere più antiche, come per esempio una coppia di statue lignee del periodo Kamakura (1185-1392) o lame del periodo Muromachi (1392-1568).

La sezione cinese espone giade e porcellane di diverse manifatture. Nella sala dedicata all’Indonesia si trovano rari kris, tessuti batik e figure in cuoio del wayang, il teatro delle ombre indonesiano.

AREA DEL MUSEO D’ARTE ORIENTALE: Superficie totale  mq. 1380; espositiva mq. 628; depositi mq. 380,   10 AREE ESPOSITIVE

Sono a disposizione del pubblico schede di sala in italiano e inglese e francese, due video sulla storia della collezione La collezione Bardi da raccolta privata a museo dello Stato (13’) e  sulla lacca giapponese Makie, la lacca dorata . Tecnica e restauro (9’)  in italiano e inglese, un video sulla cerimonia del tè e un video sul teatro delle ombre di Giava.

Accessibilità: 90% dello spazio espositivo a portatori di handicap motori

Servizi: caffetteria, bookshop, guardaroba

Itinerari tattili per non vedenti e ipovedenti

Guida multimediale accessibile  in inglese e lingua italiana dei segni

 

Informazioni utili:
Indirizzo: Santa Croce 2076, San Stae Venezia

Orario di apertura: da aprile a ottobre martedì-domenica h 10.00 -18.00
                da novembre a marzo martedì-domenica h 10.00 -17.00  (ultimo ingresso un'ora prima)
Chiuso 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre

Prezzo:
Valido per Galleria internazionale d’Arte Moderna + Museo d’Arte Orientale 

Intero: € 14,00

Ridotto: € 11,50  Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti da 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65; personale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI

Gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche abilitate e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card, Possessori di The Cultivist card (più tre accompagnatori).

Contatti:
Tel:  0415241173
Fax:  0415241173
E-mail: http://pm-ven.orientale@beniculturali.it
Sito web: polomusealeveneto.beniculturali.it

Come arrivare: Linea 1 fermata San Stae

Condividi su Facebook