La ‘spinalonga’ fu per secoli luogo di villeggiatura per nobili famiglie veneziane, ma con la prima industrializzazione ha mutato il suo aspetto diventando non solo il cuore industriale e manifatturiero di Venezia, ma anche una delle isole più densamente popolate e fucina di sperimentazioni architettoniche.

 

Conoscere l'isola della Giudecca attraverso l'intervento urbanistico recente, con uno sguardo contemporaneo e insolito, al di là dei più noti palazzi nobiliari e dei consueti punti di riferimento.

La passeggiata inizierà dalla punta più ad occidente, Sacca Fisola, un quartiere popolare nato per accogliere le migliaia di operai che hanno vitalizzato quest'area di Venezia e che nel secondo dopoguerra è stata un laboratorio del contemporaneo.

Proseguiremo nella parte più interna dell'isola per osservare la mole del Molino Stucky, l’ex fabbrica di birra della città, i cantieri navali e l'importante complesso Junghans.

Concluderemo la scoperta di questa isola davanti alla Casa dei Tre Oci, uno dei più interessanti simboli del neogotico veneziano.

L’itinerario proposto intende attraversare alcuni siti della Venezia industriale del '900 e riscoprire una faccia poco conosciuta della città, del suo passato, della sua trasformazione e del suo presente.

Il tour mira a ripercorrere quei luoghi che in precedenza furono sedi di significative attività produttive e che in un momento successivo divennero protagoniste di una considerevole riconversione post-industriale. Di fatti la Giudecca pian piano si trovò a mutarne la pelle, basti pensare all’emblematica riconversione della struttura industriale dell’ex Junghans, che un tempo produceva orologi e spolette per bombe, e che oggi è uno dei teatri alternativi della città.

La passeggiata si sviluppa lungo tutta l’isola, percorrendo i luoghi che hanno contrassegnato l’intera economia veneziana nel corso del ‘900.

333_0.jpg

Come in molte città europee anche Venezia nel scorso del 19° secolo fu protagonista di un processo di adeguamento spinto dalle nuove ed incombenti misure sociali e industriali, ciò avvenne attraverso lo smantellamento di edifici privati delle loro iniziali funzioni, come cinta murarie di difesa o grandi conventi, che meglio si prestarono alla trasformazione e riconversione.

Venezia, al pari delle altre città, si promulgò al fine di ridare attualità al suo ruolo industriale, grazie alla disponibilità di vaste aree di terreni incolti e possibilità di utilizzo di strutture disabilitate che si concessero alla conversione in fabbriche. La Giudecca, da sempre luogo prediletto per la coltivazione di orti, giardini, ubicazione di monasteri, fu il luogo dove avvennero i più significativi mutamenti industriali. Infatti tra l’Otto e Novecento sorsero mulini, concerie, corderie, birrerie, tessiture, stabilimenti chimici, cantieri navali, fonderie industriali e artistiche, cambiandone in questo modo la fisionomia della stessa. Inoltre si svilupparono inevitabili zone residenziali sia con opere di edilizia anonima sia con progetti di un’architettura pensata per il tessuto esistente.

modificato_0.jpgA Venezia, a dispetto di altre città dove il confine tra mondo moderno e contemporaneo fu netto ed evidente, si provò sempre ad incrementare con moderazione l’idea di città industriale, cercando di non violarne totalmente l’aspetto.

Questo itinerario ci rivelerà una Venezia diversa, che nasconde con discrezione le differenti stratificazioni architettoniche e lavori di stimati architetti come Gino Valle, Cino Zucchi, Raphael Moneo, Carlo Aymonino Boris Podrecca, Aldo Rossi e Alvaro Siza che si sono approcciati all’ambiente urbano circostante, dovendo far fronte all’emergenza vera della città, l’edilizia residenziale pubblica destinata a un genere in via d’estinzione, il ceto medio.

Sarà una passeggiata in una Giudecca segreta, che si rivelerà agli occhi dei più distratti nell’orizzonte quieto della laguna sud, e ci spingeremo fino alle Zitelle, godendone della vista mozzafiato sulle Zattere e naturalmente su San Marco.

 

 

Visita su prenotazione 

Tel. +39 0415200988 

incoming@parkviaggi.it

 

Durata indicativa del percorso: 2 ore e mezza 

 

Condividi su Facebook