Mancano ancora una decina di giorni, ma nelle pasticcerie veneziane fanno già capolino...
LE FAVE DEI MORTI
Si narra che gli antichi greci e romani consumavano le fave come rituale funebre e, da quei banchetti pagani, la superstizione passò al cristianesimo dei poveri. Ma un cibo insipido come la fava non poteva di certo essere gradito ai nobili palati veneziani! Ecco allora che qualche ingegnoso pasticcere le mutò in dolci spumiglie colorate.
PINOLI PER LE VENEZIANE, MANDORLE PER LE TRIESTINE.
Il procedimento è pressoché identico e sono ugualmente ottime: leggermente schiacciate e più croccanti le veneziane, più piccole e morbide le triestine.

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